FRATTEMPI
FRATTEMPI/4. La misura del Tempo
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Gli artisti
Edoardo De Angelis (Direttore Artistico)
Dall'inizio degli anni settanta, epoca d'oro del Folkstudio e del cantautorato italiano, ha scritto per sé e per altri, prodotto astri nascenti che si sarebbero poi affermati (Francesco De Gregori) e altri nel pieno della maturità artistica (l'indimenticabile Sergio Endrigo), credendo fortemente nella diffusione dello scrivere e interpretare la canzone come strumento principe della narrazione. Di questo suo amore per la canzone come forma d'arte, De Angelis ha fatto una ragione di vita e di lavoro. Più di venti album, in quasi mezzo secolo di attività, e infinite collaborazioni, da Mina a Tosca e Paola Turci, da Albertazzi, Camilleri, Paolini, Marcorè, a De André, Battiato, Dalla e moltissimi altri. Tra i suoi impegni sociali spicca quello contro la violenza, soprattutto nei confronti dell’universo femminile. Legato al Friuli da un felice vissuto e amicizie forti, ha partecipato più volte a Mittelfest, è stato direttore dei progetti speciali per Folkest, è nel comitato artistico di Canzoni di Confine.
Tosca
Cantante, attrice, eclettica artista con un’innata propensione alla ricerca e alla sperimentazione. Da questa sua poliedricità nascono diversi progetti speciali come Romana – Omaggio a Gabriella Ferri, Sto Core Mio – Notturno napoletano per Roberto Murolo, Appunti musicali dal mondo e si ricordano le appassionate interpretazioni negli spettacoli La strada di Fellini, Il borghese gentiluomo di Molière e Il grande dittatore di Chaplin, tutti al fianco di Massimo Venturiello, nonché le sue incursioni nel teatro sociale con I monologhi della vagina, Italiane e Donne come noi. Da sempre attenta alla formazione, dal 2015 è coordinatore generale e direttore della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio di alta formazione artistica e Hub Culturale della Regione Lazio.
Collabora negli anni con i più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui: Ivano Fossati, Nicola Piovani, Ennio Morricone, Chico Buarque, Ivan Lins, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Renato Zero e Ron con cui vince il Festival di Sanremo nel 1996.
Vince la Targa Tenco nel 1997 nella categoria migliore interprete con l’album Incontri e passaggi, nel 2019 per il migliore album a progetto Viaggio in Italia con il collettivo Adoriza e a giugno 2020 con la vittoria di due Targhe Tenco per la miglior canzone singola con Ho amato tutto e come miglior interprete di canzoni per l’album Morabezaentra in un club riservato a pochissimi artisti italiani che sono riusciti a mettere a segno una doppietta in quello che è il premio più tecnico della musica italiana, assegnato da una giuria composta da giornalisti e esperti musicali.
Nel 2019 è interprete del brano di Nicola Piovani L’invenzione di un poeta, nominato ai David di Donatello 2019 nella categoria Migliore canzone originale.
Ha al suo attivo nove dischi in studio e sei live. Il suo ultimo lavoro in studio Morabezaesce a ottobre 2019 e conclude un lungo viaggio attraverso i paesi del mondo, partito con Il suono della voce(2014) e Appunti musicali dal mondo(2017). L’album, prodotto e arrangiato da Joe Barbieri, contiene canzoni originali, rivisitazioni in chiave attuale di classici della musica dal mondo, cantate in quattro lingue con grandi artisti che Tosca ha incontrato in questo viaggio: Ivan Lins, Arnaldo Antunes, Cyrille Aimée, Luisa Sobral, Lenine, Awa Ly, Vincent Ségal, Lofti Bouchnak, Cèzar Mendes.
Negli ultimi tre anni ha girato il mondo con il suo spettacolo (Algeria, Tunisia, Brasile, Francia e Portogallo). Questa tournée mondiale è stata lo spunto del documentario Il suono della voce (prodotto da Leave Music e Rai Cinema), per la regia di Emanuela Giordano, presentato in anteprima assoluta nella sezione Alice nella Città, all’interno della Festa del Cinema di Roma 2019. Un lungo cammino senza frontiere intorno alla musica e alle parole che si è arricchito nel tempo di collaborazioni illustri fra cui Marisa Monte, Ivano Fossati, Ivan Lins, Alice Caymmi, Rogê, Luiisa Sobral e molti altri.
Per la sua performance nel documentario Il suono della voce riceve il premio ‘Protagonista dell’anno’ ai Nastri d’Argento Doc 2020. Nello stesso anno il film è trasmesso su Rai1 in seconda serata a Speciale TG1 vincendo gli ascolti.
Nel 2020 partecipa alla 70° edizione del Festival di Sanremo con il brano Ho amato tutto di Pietro Cantarelli, con il quale si aggiudica il premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione e il sesto posto in classifica. Duetta con Sílvia Pérez Cruz con il brano Piazza Grande, aggiudicandosi il primo posto nella classifica nella serata delle cover, votata dall’orchestra del Festival.
Il video della canzone Ho amato tutto con la regia di Ferzan Ozpetek e prodotto da Leave Music e Officina Teatrale, in associazione con 39films e con il supporto di Roma Lazio Film Commission, si aggiudica il Premio Roma Videoclip 2020.
In piena emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, incide Il canto degli italiani, una rilettura acustica dell’inno d’Italia. Un singolo e un video – scelto tra l’altro per aprire i festeggiamenti del 75° anniversario della Liberazione del 25 aprile – la cui fruizione digitale è destinata a raccogliere fondi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per i volontari della Croce Rossa Italiana attraverso la campagna #lamanosulcuore.
A giugno 2020 esce su tutte le piattaforme digitali la sua versione di Piazza Grande con la catalana Sílvia Pérez Cruz, accompagnata da un video ideato e dipinto a mano dal ‘live painter’ Andrea Spinelli. Il singolo entra anche nella tracklist del vinile Morabeza, pubblicato a dicembre 2020 in formato doppio in edizione limitata 2LP180 grammi.
Nell’autunno del 2020 conduce su Radio3 Rai il programma in dieci puntate D’Altro Canto insieme al giornalista e autore televisivo Giorgio Cappozzo. A seguito del successo ottenuto, il 14 febbraio 2021 pubblica in edizione limitata la raccolta D’Altro Canto, contenete le cover eseguite durante la trasmissione, accompagnata dal videoclip Vissi d’arte girato al Teatro dell’Opera di Roma, proprio nel teatro dove nel gennaio del 1900 ha debuttato Tosca di Giacomo Puccini.
Il 30 ottobre 2021, dopo una lunga attesa a causa della pandemia, ritorna dal vivo per presentare l’album Morabeza. Il lungo tour che parte da Napoli la vede esibirsi in alcuni dei più importanti teatri in Italia e in Europa, arrivando a toccare Dubai, Abu Dhabi, Alger, Oran.
Il 27 aprile 2022 lancia in tutto il mondo le versioni internazionali di Ho amato tutto: Lo he amado todo, Amado tudo e J’ai tout aimé, adattate rispettivamente da Sílvia Pérez Cruz in catalano, da Adriana Calcanhotto in portoghese e da Awa Ly in francese.
Nel frattempo continua a viaggiare con il suo tour arrivando, a settembre 2022, a esibirsi in una serie di date in Brasile, in concomitanza dell’uscita del disco Morabeza sul mercato brasiliano.
A dicembre 2022 esce il CD Morabeza Rendez-vous Live, contenente diciassette tracce (con inediti) registrate nei due anni del suo lungo tour intorno al mondo.
Dal 26 dicembre all’1 gennaio 2023 chiude il suo acclamato Morabeza all’Auditorium Parco della Musica di Roma per cinque concerti esclusivi dal titolo Morabeza Rendez-vous. Festa a Roma, pensati appositamente per il Teatro Studio Borgna e con tanti ospiti, ogni sera diversi.
Durante l’estate 2023 porta in scena Tosca Quintet, un nuovo viaggio nelle sperimentazioni musicali di un vasto repertorio che raccoglie i suoni del mondo, appositamente pensato per violoncello, chitarra, pianoforte, percussioni e voci, e Sto Core mio: Notturno napoletano per
Roberto Murolo.
Per il gran finale del festival Dolcevita-sur-Seine, il 12 luglio 2023 torna viene invitata a Parigi a esibirsi sulle rive della Senna, sul Quai des Célestins, in una nuova versione di Romana, lo spettacolo dedicato alla musica popolare di Roma.
A novembre 2023 torna all’estero per una serie di concerti tra Argentina e Paraguay, dove riscuote un enorme successo.
Marco Paolini
Attore, autore e regista, dagli anni Settanta al 1994 ha fatto parte di vari gruppi teatrali.
È in uno di questi, il Teatro Settimo di Torino, che inizia a raccontare storie: nascono gli “Album”, i primi episodi di una lunga biografia collettiva che attraversa la storia italiana dagli anni ’60 ai giorni nostri, fino a immaginare il futuro prossimo con il nuovo Album Le avventure di Numero Primo. Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont, si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile (I-TIGI racconto per Ustica, Parlamento chimico, Il Sergente, Bhopal 2 dicembre ’84, U 238, Miserabili) e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia sviluppata con il ciclo dei Bestiari.
Appassionato di mappe, di treni e di viaggi, traccia i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi, alla storia (come nel Milione) e al suo evolversi (Numero Primo).
Artigiano e manutentore del mestiere di raccontare storie, sa portare quest’arte antica al grande pubblico con memorabili dirette televisive (tra cui ITIS Galileo e Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute).
Dopo Ballata di uomini e cani, dedicata a Jack London, nel 2016 debutta con giovani attori del Teatro Nazionale Palestinese in Amleto a Gerusalemme, con la regia di Gabriele Vacis e dà vita a un nuovo progetto dedicato alla tecnologia intitolato #Madre Incerta, una trilogia di cui fanno parte Le avventure di Numero primo (2016, con l’omonimo romanzo edito da Einaudi), #Antropocene, oratorio per voci, violoncello solista e orchestra (con Mario Brunello e Frankie hi nrg mc, 2017), Tecno Filò (2018).
Nel 2018 ha dato voce, con Simone Cristicchi, allo spettacolo Senza vincitori né vinti di Francesco Niccolini, un intenso ricordo nel centenario della fine della Grande Guerra. Nel 2019 nasce Nel tempo degli dèi. Il calzolaio di Ulisse coprodotto con il Piccolo Teatro di Milano. L’anno dopo crea lo spettacolo Filo Filo’ e nel 2020 Senza confini_No borders. I suoi ultimi spettacoli sono SANI! Teatro fra Parentesi, il cui primo sviluppo artistico è nato durante il lockdown e Antenati e altre storie.
Nel 1999 ha fondato Jolefilm, la società con cui produce tutti i suoi spettacoli e con cui sviluppa la passione per il documentario e il cinema realizzando opere che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica (dal pluripremiato Io sono Li di Andrea Segre, ai più recenti La pelle dell’orso, di cui oltre che interprete è coautore con il regista Marco Segato, L’ordine delle cose e Welcome Venice di A. Segre, Effetto Domino di Alessandro Rossetto).
Per la televisione ha realizzato con Jolefilm varie opere e indimenticabili dirette televisive seguite da milioni di telespettatori.
Neri Marcorè
Attore, comico, conduttore, cantante e doppiatore, Neri Marcorè è una delle figure più versatili dello spettacolo italiano grazie al suo innato talento di districarsi tra i più svariati ambienti, da quelli più intellettuali a quelli più popolari. È grazie alla tv che raggiunge notorietà nazionale a fianco di Corrado Guzzanti, Sabina Guzzanti e Serena Dandini (“Pippo Kennedy Show” e “L’Ottavo Nano”) e in seguito, con la Gialappa’s (“Mai Dire Domenica”), interpreta una serie di esilaranti parodie di personaggi politici e non, che diventano dei veri e propri cult. Parallelamente alla tv, coltiva con grande successo la sua attività di doppiaggio e la carriera di attore. Recita al cinema con registi come Enrico Oldoini, Carlo Virzì, Davide Ferrario e Sergio Rubini e viene candidato al David di Donatello per la sua interpretazione nei film di Pupi Avati “Il cuore altrove” e “La seconda notte di nozze”. Sul piccolo schermo è protagonista, tra le altre, delle fiction “Papa Luciani”, “Tutti pazzi per amore” e “Questo nostro amore”. Coltiva da sempre una grande passione per la musica, e negli ultimi anni lo abbiamo visto girare l’Italia nelle vesti di cantante e chitarrista in progetti di teatro musicale di grande successo come Le mie canzoni altrui, Come una specie di sorriso e Le divine donne di Dante.
Antonella Ruggiero
Antonella Ruggiero, considerata universalmente une delle voci più intense e suggestive del panorama musicale italiano, negli anni ha mostrato la sua curiosità sperimentando diverse forme sonore e artistiche. Dopo il percorso con i Matia Bazar, durato quattordici anni e una pausa di sette anni, Antonella Ruggiero ha ripreso la sua attività nel 1996, spaziando dalla musica sacra al jazz, passando per la musica ebraica, portoghese, orientale e della tradizione popolare. La carriera solista della Ruggiero inizia con Libera (1996), cui ha fatto seguito "Registrazioni moderne", in cui viene riletta, insieme a molti gruppi (da Bluvertigo a Subsonica, passando per la Banda Osiris), la sua produzione precedente. Nel 1999 è la volta di Sospesa, in cui è presente una composizione di Ennio Morricone. Nel 2000 inizia una serie di concerti di repertorio sacro con l’Arkè Strings Quartet, fissato nel lavoro seguente Luna crescente (2001) e il successivo cd/dvd Sacrarmonia, registrato a Bologna, in piazza Santo Stefano (2004). Dopo avere affrontato i più bei temi tratti dal musical di Broadway, nel 2002 è alla Biennale di Venezia al Teatro La Fenice, per la prima rappresentazione di Medea, video opera di Adriano Guarnieri, e nel 2003 segue l'album Antonella Ruggiero. Successivamente nel 2007 sarà la volta di Pietra di diaspro, sempre di Guarnieri, al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2005 è la volta di Big Band!, tra brani di cantautori degli anni ‘60 e echi latinoamericani, con la sonorità della big band. Nel 2006 partecipa al progetto teatrale di Marco Goldin dedicato a Turner L'abitudine della luce, con un cd di brani inediti realizzati per l’evento. Seguono le seguenti produzioni: Stralunato recital live, Souvenir d’Italie, viaggio all’interno della canzone italiana fra le due guerre e Genova, la Superba, dedicato alla tradizione della canzone d'autore della sua città. Ad ottobre 2008 esce Pomodoro genetico, realizzato a quattro mani con Roberto Colombo, nel quale l’elettronica si fonde con le sonorità classiche degli archi e la voce diventa a sua volta strumento, senza utilizzo di testi, con le video immagini di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii. Nel novembre 2010 viene pubblicato I regali di Natale, cd contenente venti brani della tradizione cristiana del periodo natalizio, in un percorso che va dal medioevo agli anni ’40, attingendo dal repertorio classico e popolare. Il 2014 vede l'uscita dell'album di inediti L’impossibile è certo, con le collaborazioni di Eraldo Affinati, Erri De Luca, Michela Murgia e Simone Lenzi. Nel giugno 2015 è la volta del cd/dvd Requiem elettronico, dieci canzoni di cantautori italiani imperniate sul tema della morte, con la collaborazione dell’artista visuale ConiglioViola. Il 2015 vede anche l’inizio della collaborazione con il pianista Andrea Bacchetti. Precedentemente Antonella ha avuto modo di collaborare con formazioni orchestrali come I Virtuosi Italiani, la Palast Orchester e i Digi Ensemble Berlin, oltre a numerose bande e gruppi corali italiani.
Alessandro Haber
Nasce a Bologna il 19 gennaio 1947. Trascorre gran parte della sua infanzia in Israele. A nove anni torna in Italia e, appena ventenne, ottiene una parte nel film “La Cina è vicina” di Marco Bellocchio (1967). Pupi Avati con il suo “Regalo di Natale” (1986) ha determinato una svolta decisiva nella carriera di Alessandro Haber, facendogli interpretare un ruolo da protagonista. In teatro recita in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, Arlecchino, Ugo di Carla Vistarini, Scacco pazzo (da cui ha poi tratto l'omonimo film del 2003 che lo ha visto debuttare come regista) e L'avaro di Molière. Sempre come attore teatrale, nel 2006 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore per l'interpretazione di Zio Vanja nell'omonimo testo di Anton Čechov.
Negli anni '90 recita in Parenti serpenti del 1992 di Mario Monicelli, e in quattro film di Leonardo Pieraccioni: I laureati (1995), Il ciclone (1996), Fuochi d'artificio (1997), Il paradiso all'improvviso (2003). Haber ha anche scritto e cantato canzoni. Il suo primo CD si intitola Haberrante e ad esso ne seguono altri due: Qualcosa da dichiarare e Il sogno di un uomo. Francesco De Gregori ha scritto per lui La valigia dell'attore. Nel 2010 ha partecipato al film documentario Pupi Avati, ieri oggi domani, dedicato al regista Pupi Avati. Negli ultimi anni ha portato in scena, nei principali teatri italiani, lo spettacolo "Haberowski" con il quale interpreta gli scritti e le poesie dello scrittore americano cult Charles Bukowski. Nel 2017 ha interpretato le poesie di Gabriele Tinti dando voce ai capolavori dei Musei Capitolini e del Museo Archeologico di Napoli. Nel 2018, Alessandro Haber interpreta il Cardinale Mazzarino nel film Moschettieri del re - La penultima missione di Giovanni Veronesi. Nel 2019 ritorna a lavorare con Pupi Avati nel suo nuovo film Il signor Diavolo, tratto dall'omonimo romanzo scritto dallo stesso Avati.
Michele Ascolese
Michele Ascolese è uno dei chitarristi più conosciuti nel circuito musicale italiano per tecnica, sentimento e importanti collaborazioni. Ho studiato la chitarra da autodidatta e già a 20 anni era un professionista della musica. Ha suonato nei primi anni con Enrico Rava, Mandrake, Lilian Terry, Nini Rosso, la big band di Tommaso Vittorini. Nel 1985 ha accompagnato la tournée “Insieme” di Ornella Vanoni e Gino Paoli. Oggi è considerato uno dei più completi e apprezzati session man del panorama musicale italiano da parte dei numerosi artisti che si sono “appoggiati” alle sue chitarre: Sergio Caputo, Roberto Vecchioni, Francesco De Gregori, PFM,Teresa De Sio, Angelo Branduardi, Fabio Concato, Eduardo De Crescenzo, Renato Zero, Eros Ramazzotti, Sergio Cammariere,Tullio De Piscopo, Edoardo De Angelis, Bungaro e molti altri. Il suo nome, inevitabilmente, viene associato a quello di Fabrizio De André, a seguito di un’intensa e duratura collaborazione. Sua, ad esempio, la celeberrima chitarra in Don Raffaè.
Innumerevoli le partecipazioni ad album altrui e a suoi progetti personali.
Nel 2016 è stato protagonista, insieme a Edoardo De Angelis, di Il cantautore necessario, album dedicato alla grande canzone d’autore storica, con la produzione artistica di Francesco De Gregori.
Raul "Cuervo" Scebba
Raul Scebba è arrivato in Italia nel 1990.
Viveva in Argentina e mentre lavorava al Teatro dell’Opera de La Plata ha deciso di chiedere un anno di aspettativa e partire per l’Europa. Voleva vivere un’esperienza di studio, di lavoro, di vita e, passato l’anno, ha deciso di rimanere in Italia.
È argentino ma ha radici italiane, siciliane per la precisione: i suoi nonni erano infatti di Mazzarino in provincia di Caltanissetta.
Come musicista è molto attivo e oltre agli impegni con l’Orchestra di Piazza Vittorio suona musica etnica del sud Italia con I Tamburi del Vesuvio, world music con Ondabuena Hotel, musica etnica e afrocubana con i Batarumba e infine si esibisce con la big band All Times Orchestra.
Raul insegna all’Università della Musica di Roma ed è arrivato all'Orchestra di Piazza Vittorio attraverso Javier Girotto degli Aires Tango.
Suona la marimba, glockenspiel, congas, e percussioni varie nell'Orchestra di Piazza Vittorio, un'orchestra multietnica nata nel 2002 all'interno dell'Associazione Apollo 11, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali che hanno voluto valorizzare il rione Esquilino di Roma, dove gli Italiani sono una minoranza etnica.
È soprannominato “Cuervo”.
Maddalena Del Gobbo
Nata in Friuli, ha iniziato a suonare il pianoforte ed il violoncello fin da bambina. Il suo talento l‘ha portata all’età di 13 anni al Conservatorio di Vienna, dove ha conseguito il master in violoncello solistico con il massimo dei voti. Come violoncellista ha vinto concorsi, ha suonato all’opera di Vienna, è stata membro di vari gruppi da camera, alcuni anche con musicisti dei Wiener Philharmoniker. Ma la sua vera vocazione si è rivelata molto presto la viola da gamba. Con la viola da gamba si esibisce in concerti solistici in vari paesi ed in importanti festival (per esempio Melk, Innsbruck, Passau, Mainz, Vienna). Nel 2016 ha debuttato al Musikverein di Vienna, nel 2017 è stata membro di giuria del famoso concorso del festival di Melk (Austria). È intervenuta in diverse trasmissioni radio e le è stato dedicato un ritratto dalla televisione tedesca (klick klack per BR). Maddalena Del Gobbo é la patronessa della Scandinavian Cello School, una fondazione che si occupa di supportare giovani violoncellisti. Inoltre viene invitata come docente in varie occasioni per insegnare la musica del ´700 a violoncellisti di educazione classica, progetto in cui é specializzata. È l‘unica violista ad avere un contratto solistico con la prestigiosa Deutsche Grammophon, con cui ha registrato tre CD: „Viola d’Emozione“ (2014), „Henriette, the Princess of the Viol“ (2016) ed il nuovo album „Maddalena and the Prince“ (2019).
Alberto Busettini
Nato a Udine nel 1978, è un cembalista consapevole del proprio stile e gusto musicale, maturato attraverso anni di esperienza, studio, e centinaia di concerti in tutto il Mondo. Apprezzato come concertista e maestro al cembalo in diversi Festival di Musica Antica ha suonato con artisti di fama internazionale quali Stefano Montanari, Enrico Bronzi, Sara Mingardo. Con ContrArco Baroque Ensemble è protagonista di un’intensa attività concertistica in Italie e all’estero. Si dedica alla formazione di giovani musicisti attraverso il progetto europeo Junges MusikPodium Dresden – Venedig, con stages e concerti in Italia e Germania. Collabora con la Venice Baroque Orchestra diretta dal maestro Andrea Marcon. È stato protagonista di numerosi Recital clavicembalistici, come al Teatro La Fenice di Venezia e al Festival Internazionale di Clavicembalo di Roma. Dal 2016 si esibisce regolarmente negli Stati Uniti, acclamato dal pubblico di prestigiose serie concertistiche come Capriccio Baroque e 28chairs. Dopo l’integrale dei concerti brandeburghesi a maggio 2019, assieme al violoncellista Enrico Bronzi, è stato invitato a tenere un recital al Convegno sul “Gusto Italiano” in Texas, per la Historical Keyboard Society of North America.
Insegna Clavicembalo e basso continuo presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. Dal 2017 è Direttore Artistico del Festival Risonanze e Assessore alla cultura ed istruzione per il Comune di Malborghetto-Valbruna. Nel 2022 l’attività concertistica toccherà vari Paesi europei, gli Stati Uniti e l’Asia.
Leonardo Crudi
Leonardo Crudi nasce a Roma nel 1988.
Autodidatta, all’età di 13 anni scopre il mondo dei graffiti.
Dal 2012 si dedica alla produzione delle sue prime opere su carta, ispirate al lettering dei graffiti e alle inquadrature del cinema neorealista italiano. Sceglie come mezzi espressivi la penna a sfera e gli smalti, coniugando il tratto grafico verticale con campiture geometriche di colore uniforme.
Dal 2014 approfondisce la lezione di R. Mambor: perfeziona così la bidimensionalità spaziale e introduce nelle composizioni sagome di lavoratori.
Nel 2015 si dedica allo studio del cinema d’avanguardia sovietico. Successivamente, si rivolge alle avanguardie pittoriche e fotografiche del Suprematismo, Costruttivismo e Futurismo russo, e rielabora le lezioni di Rodčenko, El Lissitzky e Malevič.
Lo attrae la possibilità di unire astrazione e figurazione in un linguaggio capace di veicolare contenuti etici e politici. Attualmente sta realizzando una serie di manifesti per il progetto “Cinema”, dedicato ai film d’avanguardia italiani.
Toni Capuozzo
Antonio "Toni" Capuozzo (Palmanova, 1948), è un giornalista, scrittore, blogger e conduttore televisivo italiano. Inizia l'attività di giornalista nel 1979, lavorando al quotidiano Lotta Continua, per la quale segue l'America Latina, e diviene professionista nel 1983. Dopo la chiusura del giornale, scrive per il quotidiano Reporter e per i periodici Panorama Mese ed Epoca. Durante la Guerra delle Falkland (1982) ottiene un'intervista esclusiva al grande scrittore Jorge Luis Borges. Successivamente, si occupa di mafia per il programma Mixer di Giovanni Minoli. È inviato per la trasmissione L'istruttoria. In seguito, collabora con alcune testate giornalistiche del gruppo editoriale Mediaset (TG4, TG5, Studio Aperto), seguendo in particolare le guerre nell'ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, in Medio Oriente e in Afghanistan e l'Unione Sovietica. Vicedirettore del TG5 fino al 2013, dal 2000 ha curato e condotto Terra!, settimanale del TG5 per dieci anni e poi in onda su Retequattro, sotto la direzione di Videonews. Ha tenuto inoltre, su Tgcom24, la rubrica Mezzi Toni.
Nel 2009 Capuozzo ha messo in scena, con Mauro Corona e il complesso musicale di Luigi Maieron, Tre uomini di parola, uno spettacolo i cui proventi finanziarono la costruzione di una casa-alloggio per il centro grandi ustionati di Herat (Afghanistan).
Luigi Maieron
Luigi Maieron (Cercivento, 25 gennaio 1954) è un cantautore, poeta e scrittore italiano di lingua friulana.
Dal nonno e dalla madre ha ereditato la passione per la musica, iniziando a suonare fin da bambino nella sua Carnia.
Ha vinto tre edizioni del Festival del canto friulano (1993, 1995, 2012) e il premio Friùl (1997).
Nel 2002 ha pubblicato l’album "Si Vif", prodotto da Massimo Bubola, ottenendo un ottimo successo di critica e collocandosi al secondo posto al premio Tenco.
Nel 2009 ha avviato una collaborazione artistica con Mauro Corona e Toni Capuozzo con lo spettacolo "Tre uomini di parola".
Nel 2010 presenta assieme a Mauro Corona lo spettacolo di teatro-canzone "I fantasmi di pietra" che racconta storie ambientate a Erto, paese svuotato a seguito della diaspora, dopo la caduta della frana nel lago della diga del Vajont.
Nel 2018 sono usciti il suo romanzo "Te lo giuro sul cielo" (Chiarelettere) e il suo ultimo album, "Non voglio quasi niente" (Appa-loosa Records).
Su “la Repubblica” Gianni Mura ha definito Maieron “un albero che ha il dono della parola".
Alberto Laruccia
Alberto Laruccia è nato a Roma nel 1992.
È un compositore, arrangiatore e polistrumentista.
È laureando al Saint Louis College of Music di Roma in Songwriting e Composizione di Musica per Immagini.
Dal 2015 pubblica con la formazione romana La Scala Shepard due EP e un album di inediti commercializzato da Goodfellas.
Tra il 2018 e l 2020 collabora con Jacopo Castagna e Francesco Gambini alla composizione di alcuni brani per Curci Edizioni.
Scrive musica per cortometraggi, pubblicità, miniserie e programmi televisivi.
È arrangiatore e coproduttore artistico dei lavori in studio de La Scala Shepard, e dell’album Io volevo sognare più forte del cantautore romano Edoardo De Angelis.
Nel 2020 ha iniziato a scrivere un repertorio di canzoni destinate a un progetto solista di canzone d’autore.
Marco Caronna
Marco Caronna è un regista teatrale e di video, autore, attore e musicista. È anche Direttore Artistico del Teatro di Salsomaggiore Terme.
Come cantautore ha all’attivo due dischi. Come chitarrista vanta una lunga collaborazione, in studio e live, con Sergio Endrigo, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Ron, Luca Barbarossa, Edoardo De Angelis.
Ha costruito, diretto e partecipato a spettacoli e concerti con Neri Marcorè, Luca Zingaretti, Dario Vergassola, Carlo Lucarelli, Enzo Iachetti, Mogol, Francesco Guccini, Giò Di Tonno, Antonella Ruggero, I Nomadi. Con l’Orchestra Toscanini ha partecipato più volte al Festival della Filosofia.
Nel 2020 ha messo in scena come regista e interprete, con Gabriella Greison, lo spettacolo Ucciderò il gatto di Schroedinger.
Nel 2021, con Federico Buffa, è in tour con Amici Fragili in qualità di autore, regista, interprete.
Piero Sidoti
Si è aggiudicato numerosi riconoscimenti, fra i quali il premio Recanati nel 2004 e il premio Gaber nel 2010.
Vincitore della Targa Tenco 2010 come “migliore opera prima” con il disco “Genteinattesa” prodotto da Produzioni Fuorivia. Nel 2011 il disco esce anche in Francia con l’etichetta Harmonia Mundi e la radio nazionale francese seleziona il brano “La Venere nera” come canzone del mese di gennaio.
Piero Sidoti si esibisce in tutti i teatri italiani con lo spettacolo “ Il precario e il professore” assieme all’attore Giuseppe Battiston. Sempre con Battiston canta il singolo “Leggermente”, canzone scritta per l’omonima rassegna di San Daniele, e scelta come colonna sonora de “La prima scuola”, progetto che si accompagna all’uscita del film “La prima neve” di Andrea Segre.
Stefano Giacomuzzi
Stefano Giacomuzzi è un regista di documentari formatosi presso la Arts University Bournemouth, dove si è laureato in Film Production (BA) Hons, specializzandosi in cinematografia e documentari. Dopo aver passato un anno presso il centro di ricerca Fabrica (Benetton Group), dove ha collaborato alla realizzazione di diverse campagne per Benetton e altri brand, ha deciso di concentrarsi sulla produzione di documentari e ha così iniziato lo sviluppo del suo primo lungometraggio Pozzis, Samarcanda di cui ha seguito la regia. Particolarmente interessato a storie di persone con forti passioni, la sua produzione - al di là dei lavori commerciali - è varia e consiste in diversi cortometraggi che spesso sono dei ritratti di personaggi: dal più grande collezionista di robot giocattolo al mondo al produttore della macchina fotografica analogica più piccola di sempre. Al momento sta lavorando alla post produzione di due lungometraggi.
Paola Selva
Dopo un lungo background classico, qualche anno fa Paola Selva ha allargato il suo ventaglio musicale abbracciando la chitarra acustica con la quale ha raccolto molto presto lusinghieri consensi: 2° premio al Festival “Acoustic Franciacorta”, finalista al Concorso “Obiettivo Maf” e 1° Premio ADGPA. È stata invitata a suonare in importanti festival (Ferentino Acustica, Un Paese a Sei Corde, Rendez-Vous ADGPA, Madame Guitare, Taranto RiSuonata, Festival Guitare a Issoudun, Holy Grail Show a Berlino) e collabora stabilmente con la cantautrice Rebi Rivale e il contrabbassista Filippo Tantino. Nel 2019 ha realizzato il CD “Legno e Vento”, che ha riscosso un ottimo successo con positive recensioni (rivista Chitarra Acustica, quotidiano Messaggero Veneto, sito americano Minor 7th, ecc.) e vendite in Italia e all’estero (Francia, Germania, Austria, UK, USA). Scrive musiche sue e arrangia quelle di altri, spesso girovagando attraverso il mondo della musica popolare nella quale respira suoni, tradizioni e idiomi che poi ripropone in chiave acustica. I suoi concerti sono stati definiti “un racconto sonoro condotto sulle corde della chitarra in una chiave eclettica e personale, sospesa tra antico e moderno, tra sogno e danza”.
Aida Talliente
Si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “S. D’Amico” di Roma. Lavora da anni con diversi registi e attori italiani e stranieri: Alfonso Santagata, Davide Iodice, Pier Paolo Sepe, Peter Stein, Maurizio Scaparro, Fabrizio Arcuri, Abel Carrizo Munoz, Lisa Ferlazzo Natoli, Compagnia Biancofango, Giuliana Musso, Daniele Ciprì e Franco Maresco, Marco Maria Puccioni e Tolsen Nater. Primo premio nel 2007 al concorso nazionale di teatro La parola e il gesto a Imola. Premio Moret d’Aur per lo spettacolo nel 2012 Udine. Premio Donne e teatro nel 2013 Cividale del Friuli. Ricercatrice di storie, autrice e interprete degli spettacoli: Aisha (un frammento d’Africa) – Primo premio al concorso Premio dodici donne ATCL Lazio – Secondo premio al concorso Premio di Poesia, Prosa e Arti figurative Angelo Musco, Messina; Sospiro d’Anima (la storia di Rosa) – Premio Fringe Festival 2011 Napoli – Primo premio A. Landieri 2011 Napoli – Premio speciale Museo Cervi 2011 Reggio Emilia – Primo premio al concorso per teatro e musica Ermo colle 2010 Parma – Primo premio al concorso di drammaturgia Premio di drammaturgia L. Liegro Roma;
Miniere – Premio Fringe festival 2012 Napoli. Collabora con diverse realtà teatrali italiane e internazionali (Università di S. Paolo in Brasile, Accademia teatrale di Città del Messico, Università teatrale di Ankara- Turchia, Scuola di danza tradizionale balinese del maestro Dewa Ngurah a Bali). Lavora in alcuni film TV per la RAI italiana e tedesca.
Massimo Cotto
Massimo Cotto è un giornalista, disc jockey e scrittore italiano.
Ha lavorato a lungo nei quotidiani e per le principali riviste italiane (Espresso, Epoca, Europeo, Max...) e internazionali (Billboard, Howl!). Per vent’anni ha lavorato in RAI come conduttore di programmi radiofonici e televisivi e autore di numerosi programmi (Festival di Sanremo, Festival di Castrocaro).
Tra i suoi lavori teatrali: All’ombra dell’ultimo sole sul mondo di Fabrizio De André e Da quando a ora in scena, con Giorgio Faletti.
E' direttore artistico del Festival di Castrocaro, del Premio De Andrè, di Astimusica, di Visionaria. Ha scritto libri: su Leonard Cohen, We Will Rock You, Il grande libro del rock (e non solo), Le lacrime di Marley, Everybody’s Talking.
Francesco Giunta
Francesco Giunta è nato a Palermo, dove vive, nel 1952 e opera ormai da oltre trent’anni nel campo del recupero del patrimonio linguistico e musicale siciliano, sia come autore-interprete che come ideatore e curatore dell'etichetta discografica Teatro del Sole.
Sin da giovanissimo si è dedicato alla scrittura in italiano avendo quali riferimenti i grandi cantautori italiani (De André, Tenco, Gaber, Bindi, Lauzi, Guccini, De Gregori) ma presto nasce in lui il bisogno di esprimersi in quella che considera la sua vera lingua, il siciliano. Il vasto e intenso repertorio formatosi nel corso degli anni confermeranno la validità di quella scelta artistica.
Discografia:
1991 – “Li varchi a mari” – Cielozero
1992 – “Per terre assi lontane” – BMG Ariola
1994 – “Porta Felice” – BMG Ariola
1997 – “E semu ccà” – Teatro del Sole
2012 – “Era nicu però mi ricordu” – Made in Sicily
2019 – “Troppu very well” – Il Cantautore Necessario
Caterina Zandonella
Nata a Udine, Caterina Zandonella ha vissuto la sua infanzia all’estero. Al ritorno in Italia ha studiato all’Istituto d’Arte « Sello », dove ha acquisito padronanza delle principali tecniche di pittura e arti plastiche. Si è successivamente diplomata a Milano presso l’Istituto Europeo di Design (IED) specializzandosi in illustrazione multimediale. Il suo background multiculturale e la padronanza delle diverse tecniche illustrrative le hanno consentito di creare lo stile che caratterizza i suoi libri.
Forte della sua costante ricerca artistica, riesce a coinvolgere bambini, ragazzi e adulti nelle più attuali questioni culturali presentandole con il caleidoscopio del suo mondo poetico ed onirico.
La scrittura dei testi è stata un’evoluzione naturale del suo percorso, e attualmente Caterina è anche l’autrice dei personaggi e dei loro mondi immaginari.
La dimensione del viaggio ha conservato un posto importante nella sua vita, e il contatto con culture diverse le ha permesso di sviluppare il senso di adattamento e la facilità di comunicazione.
Da oltre dieci anni lavora in partenariato con scuole, musei e istituzioni di Francia, dove vive dal 2006. Questo è il suo primo progetto nella sua terra d’origine.
Ulderica Da Pozzo
Ulderica Da Pozzo è una fotografa friulana.
Nata in provincia di Udine, inizia a fotografare nel 1976 e nel 1980 diventa fotografa professionista.
Approfondisce lo studio del linguaggio fotografico con Ferdinando Scianna, Gabriele Basilico, Oliviero Toscani e Franco Fontana.
Collabora e pubblica su testate di tiratura nazionale (Airone, Bell’Italia, Qui Touring, Alp, Meridiani Montagne, Tuttoturismo, Dove, A Tavola, Gusto Sì, Alpe) e con vari periodici regionali. Collabora da diversi anni con gli enti territoriali preposti alla promozione della cultura e del turismo regionale per la realizzazione di pubblicazioni e depliant. Dispone di un vasto e diversificato archivio sia analogico che digitale che spazia su tutto il territorio regionale (montagna, pianura, mare e città).
Nel 2002 vince il Premio “Friuli Venezia Giulia fotografia” del Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Spilimbergo e nel 2010 vince il premio internazionale Donne di Fiori. Nel 2011 partecipa alla Biennale diffusa nella sezione Fotografia curata da Italo Zanier (Trieste). Nel 2013 realizza la mostra “Stanze” a Roma.
Tra i lavori più recenti: “Segni sul vivo” sulla città di Udine, (Forum 2016). “Oltre le porte” Immagini di voci dimenticate dell’ex ospedale psichiatrico di Udine (Forum, 2018).
Nel 2018 ha realizzato l’anteprima del lavoro "Ragazzi del ’99 e…" a distanza di 100 anni sui ragazzi di montagna, progetto a cui sta ancora lavorando.
Jean Rondeau
Descritto dal Washington Post come “uno dei talenti naturali più interessanti che si possano ascoltare in questi giorni su un palcoscenico di musica classica”, Jean Rondeau può considerarsi un vero “ambasciatore” del suo strumento. Il suo eccezionale talento e il suo approccio al repertorio clavicembalistico sono stati particolarmente apprezzati dalla critica musicale che lo accredita come uno dei principali clavicembalisti di oggi. Nella stagione 2020/21, Jean Rondeau debutta alla Wiener Konzerthaus con un recital solistico in un programma di Bach e Scarlatti. Debutta anche alla Konzerthaus di Dortmund, torna alla Köln Philharmonie e suona il Concerto Champêtre di Poulenc alla Philharmonie di Essen. Rondeau continua anche la sua intensa attività cameristica: recital in duo con il liutista Thomas Dunford e concerti come componente stabile degli ensemble Nevermind e Jasmin Toccata. Collabora anche anche con l’ensemble Jupiter alla Seine Musicale, e nel giugno 2021 porta in tournée il suo progetto Bach Dynasty con un proprio ensemble del quale è solista e maestro di concerto. Jean Rondeau ha firmato con Erato un contratto discografico in esclusiva. Per questa importante etichetta discografica ha registrato diversi album di musica antica, repertorio che rimane il centro della sua identità musicale.
Enzo Decaro
La sua carriera di autore e attore si divide tra teatro, televisione e cinema. Dopo le prime esperienze giovanili in palcoscenico fonda con Lello Arena e Massimo Troisi il trio comico “La Smorfia”. L’esordio televisivo arriva nel 1977 con lo show di RaiUno Non Stop (Maschera D’Argento).
Sempre per il piccolo schermo, ha preso parte ai film tv: Quando ancora non c'erano i Beatles (1988) di Marcello Aliprandi, Gioco perverso (1992) di Italo Moscati, Il grande fuoco (1994) di Fabrizio Costa e Costanza (1997) di Gianluigi Calderone. Nel 1998 è protagonista nella serie, in onda su Rai Uno, Una donna per amico, tra le prime fiction seriali di successo. In ambito cinematografico intensa la sua attività sia come regista che come attore.
Nel 2011 prende parte al progetto curato da Massimo Ranieri che riporta in televisione ,su Rai Uno, la commedia di Eduardo De Filippo. Lo vediamo infatti in Napoli Milionaria, e Questi Fantasmi.
Ha diretto nel 1997 l’opera lirica “Il Trovatore” prodotta dal Teatro Comunale di Ascoli Piceno. Voce recitante in “La natura dell’amore” dal De Rerum Natura di Lucrezio con la New Project Jazz Orchestra (2007). Voce recitante in “Henrik Ibsen e altre storie, dalle nebbie lungo una galleria verso il sole” E’ autore dei documentari di ricerca “Il corpo e il suo linguaggio” (la bioenergetica di A. Lowen) e “Il mio tao chi” (il tai chi di Al Huang). E’ direttore editoriale della collana di Audiobook edita da Verdechiaro. È Cavaliere ufficiale e Commendatore della Repubblica Italiana. Accademico del Cinema Italiano.